Ma la vita ti mette sempre davanti le cose come devono avvenire: in una crisi personale e famigliare (attualmente è in corso la mia separazione dal mio matrimonio, le mie figlie sono grandi e lontane), dovevo riprendere le fila della mia vita... Così ho deciso di chiudere l'attività commerciale - da tanto tempo avevo voglia di farlo; e di approfondire la mia passione.
Mariella Colosi - www.mariellacolosi.it
La decisione non è stata veloce, anzi: è stato molto difficile. Inizialmente non avevo nessun altro sostegno economico. Ma avevo un desiderio profondo: di avere qualcosa di mio, di non dipendere più da nessuno.
Io prima in qualche modo dipendevo: è vero che era la mia azienda, di famiglia, che avevo creato col mio ex marito, ci tenevo, anche... Però non avevo mai avuto la sensazione di averla costruita io (l'avevamo costruita insieme); di averla VISSUTA io - bisognava mettersi d'accordo, poi d'accordo non ci andavamo più tanto...; e c'era anche una sofferenza economica, la crisi... Dopo tanta fatica, cominci a non crederci più, a non avere più quel risultato che vorresti, e dici:
"Ma io in fondo so fare anche altro; perché non provo a mettere tutta me stessa in quello che, forse, mi viene anche più spontaneo? E che non ho dovuto neppure troppo lottare a costruire, perché mi è venuto naturale?"
Poi sono venute le mie paure, le mie ansie... Il non essermi mai messa in gioco da sola, di aver lavorato per tanti anni insieme a qualcun altro, ha fatto sì che non avevo più la cognizione di me stessa. Avevo molta paura a rimettermi in gioco, non credevo nelle mie possibilità. Non credevo nell'idea che avrei ancora potuto crescere, fare un altro passo. Non solo quello proporre me stessa per quello che sono, per le mie inclinazioni; ma anche acquisire un livello tecnico, di mercato, di valore.
Il mio lavoro, che è un lavoro olistico, apparentemente non ha niente a che fare con questo; ma io, quando ci ho pensato bene, ho detto: "Questo ha un valore SUPERIORE a quello che potrebbe essere un prezzo di mercato, perché è una cosa rara e che viene dalle profondità dell'animo: è questo il vero valore!". E quindi mi sono chiesta: come posso farlo capire a un altro? Come posso scambiarlo? Perché io ci voglio vivere; voglio farlo diventare una Professione: l'offerta di una professionalità vera.
Pochi, per vivere; ma, da quando hanno iniziato, ancora mi seguono, sono ancora in percorso con me e mi stanno dando da sostenermi. Inoltre, l'impiego del mio tempo con loro è sicuramente inferiore a quello che impiegavo prima, nel mio lavoro precedente; e anche solo da loro prendo quello che mi serve per sostenermi. In maniera piccola (perché è poco), ma è quanto la maggior parte delle persone guadagna (o immagina di guadagnare) in un mese.
E' una bellissima soddisfazione, perché questa cosa sta crescendo; la formazione mi insegna a fare sempre nuovi passi; e io sto al passo, con quello che mi serve, nella vita, anche per questa trasformazione (separazione, trasferimento in un'altra città, etc.), che è gravosa, dal punto di vista economico. Sono sicura che, nel giro di pochissimo, andrò a regime anche rispetto a un desiderio: a un'idea precisa che ho, di raggiungere un certo livello.
Per tutta la vita ho fatto la commerciante, ma le persone mi venivano a cercare, perché avevo un luogo. Adesso non voglio più avere un luogo, per tanti motivi; e quindi sono io che, in qualche modo, devo andare a cercarmi le persone.
Come faccio a piacere a queste persone?
Come faccio a ispirare loro fiducia? (prima di incontrarmi, non sanno chi sono e come lavoro)
Devo riuscire a fare qualcosa per veicolare la mia professionalità.
Tu parlavi di argomenti che mi hanno solleticato tantissimo! Ti ho mandato la mail, mi hai risposto, e la formazione soddisfa le mie aspettative, anzi anche di più: ho scoperto di avere questo aspetto tecnico (per me è fondamentale), ma anche una mentore che mi aiuta a crescere interiormente, a fare ancora quei piccoli scatti di consapevolezza - non c'è limite, a questa cosa... Man mano che aggiungi progetti e situazioni, devi crescere di pari passo, interiormente; altrimenti non ce la fai a tenere in mano tutto, è come un giocoliere, alla fine qualcosa ti sfugge...
Mi sento nel posto giusto, Mi sento a casa; anche con questi/e compagni/e con cui c'è un bel rapporto, un'umanità molto profonda, un'etica molto sviluppata. Sto bene, ho trovato quello che mi serviva.
Adesso sto imparando a "costruire i miei pezzi". Mentre prima prendevo le informazioni, da tutte le formazioni che ho fatto - e sono stata molto fortunata: ho sempre realizzato cose bellissime, e incontrato persone e strutture fantastiche, però c'era un livello un po' scolastico. Mentre qui tu ci sei, sei molto presente in tanti modi diversi (su un livello logico, creativo, ci sono tantissime sfumature che mi piacciono, di questa formazione); ma, soprattutto, tu dai lo strumento, ma dopo il lavoro devo farlo io. Ed era una cosa che mi mancava...
Questo è stato un passaggio importante, per me: vedere proprio che sono io a mettere tutte le pietruzze che servono per costruire la mia torre, con le mie mani. Così faccio esperienza, in ogni cosa: da una cosa tecnica a una cosa animica, sto imparando a COSTRUIRE...